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ARCHIVIATA LA DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE CONTRO IL COMITATO BENI COMUNI DI MONZA E BRIANZA: ORA LA GIUSTIZIA FACCIA IL SUO CORSO

Il GIP di Monza ha archiviato la denuncia per diffamazione presentata dal Consiglio di Amministrazione di Brianzacque contro Biagio Catena Cardillo, referente del Comitato Beni Comuni Monza e Brianza, che aveva “osato” denunciare, con un comunicato, la dubbia legittimità della procedura per la selezione del direttore generale di Brianzacque.

Da notare che il GIP ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero che aveva negato la fondatezza della querela perché “dalla memoria e dai documenti prodotti dall’indagato emergono sospetti di irregolarità nella gestione della società Brianzacque che giustificavano le esternazioni del Catena Cardillo”.

Ora sono opportuni approfondimenti relativi a fatti successivi che rendono, se possibile, ancora più grave l’intera vicenda.

A seguito delle dimissioni dell’ing. Facchinetti da direttore generale, infatti, l’incarico fu stato assunto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Enrico Boerci, insieme al relativo emolumento. Tutto ciò in palese contrasto con quanto stabilito dalla vigente normativa, che stabilisce un tetto ai compensi dei Consigli di Amministrazione delle società pubbliche.

Senza contare che tale incarico fu assunto dal Presidente Boerci in assenza dei requisiti che si richiedevano ai candidati per l’ammissione alla procedura della relativa selezione.

Tra l’altro, durante l’audizione dei Sindaci e del Presidente Boerci presso la Corte dei Conti, avvenuta in data 15/11/2016 proprio in relazione alle modalità di selezione e della remunerazione di dirigenti e personale, nessuno ha pensato di far presente alla Corte che ruolo e compenso di Direttore Generale erano in quel momento illegittimamente in capo al Presidente Boerci.

Si è venuti a conoscenza di questo grazie al Sindaco di Desio, Roberto Corti, Presidente del Comitato di Controllo Analogo di Brianzacque, solo a seguito di precisa interrogazione in Consiglio comunale da parte dei portavoce del Movimento 5 Stelle. Del resto non c’è da stupirsi che il Sindaco Roberto Corti non dia troppa importanza alla vicenda e che se ne occupi, solo se sollecitato, visto che ebbe a dichiarare per iscritto che la sua competenza in qualità di Presidente del suddetto Comitato di controllo viene esercitata esclusivamente per “funzioni di indirizzo politico e di controllo di natura strategica”, e chiede di non essere coinvolto.

Sarebbe invece opportuno che il Sindaco Corti studiasse meglio la normativa che invece impone che, da parte dei Sindaci del Comitato di controllo analogo venga esercitato “un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi”.

E d’altra parte il Sindaco Corti è molto “benevolo”, visto che ha selezionato e assunto un dirigente per cui il Pubblico Ministero aveva chiesto una condanna penale e per tale motivo rimosso dall’incarico dal Comune di Vimercate.

A questo punto siamo solo di fronte a ignorantia legis, che come noto non excusat, o captatio benevolentiae o c’è dell’altro?

Volendo scomodare Shakespeare, si potrebbe dire che c’è del marcio in …Brianzacque.

Già, perchè il Bilancio approvato dai soci per l’anno 2016, riporta come addirittura in riduzione il compenso per i Consiglieri di Amministrazione.

Ma se il Presidente ha preso il doppio dello stipendio perché si era nominato direttore generale, dove hanno messo questi compensi? Tra quello dei costi dei dipendenti? A una mente lucida non sfuggirà che un emolumento non può essere inserito nei compensi per lavoro dipendente, ma solo in quello relativo agli amministratori. Evidentemente per qualcuno è più importante tacere e compiacere piuttosto che rispettare la legge.

Sottoposta la questione al consiglio comunale di Brugherio, la maggioranza guidata dal Sindaco Troiano ha naturalmente votato che tutto era regolare. Ma c’è poco da stupirsi, visto che l’Assessore ai lavori pubblici di questo Comune, da oltre 4 anni assume incarichi professionali sia da Cap Holding che Brianzacque, in violazione, come precisato dal Prefetto di Monza, dell’articolo 78, quinto comma, del TUEL.

Tutti questi fatti sono stati resi noti, con ampia documentazione, presso la competente Procura della Repubblica ed è stata fatta menzione dagli avvocati di Biagio Catena Cardillo.

Sono assolutamente convinto che in relazione a quanto sopra, le notizie difficilmente potranno essere “archiviate”.

admin

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