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AREU: TANTI SOLDI PER I DIRIGENTI NULLA PER GLI ALTRI DIPENDENTI

Curiosa situazione quella di AREU l’azienda che si occupa dell’emergenza e dell’urgenza di Regione Lombardia. Un’azienda che ha un bilancio da 245 milioni di euro, che impiega 250 dipendenti di cui 21 dirigenti con un costo del personale complessivo di € 9 milioni e circa 1,8 per i dirigenti. Peccato che i 21 dirigenti costano alla Agenzia quasi quanto il personale che arriva dalla ex Croce Rossa, pur essendo in oltre 200 persone. Quindi a fronte di dirigenti lautamente pagati abbiamo il personale, che è stato precario per oltre 15 anni, proveniente dalla ex Croce Rossa che non riesce ad ottenere il regolare inquadramento contrattuale in AREU e con la costante preoccupazione di restare privi di lavoro e di non vedere riconosciuti i propri diritti. Si tratta dei soccorritori ex ESACRI che a seguito della “privatizzazione” della Croce Rossa Italiana è stato collocato in mobilità e preso in carico dalle Regioni. Per la Lombardia sono circa 200 autisti – soccorritori il cui inserimento, gestito da AREU, è parecchio contestato. In primo luogo da un punto di vista contrattuale, giacchè gli autisti soccorritori dovrebbero essere inquadrati nella categoria C del contratto della Sanità. Del resto la normativa parla chiaro e la Regione è “tenuta ad assumere con procedure di mobilità, anche in posizione di soprannumero e ad esaurimento, il personale con rapporto a tempo indeterminato della CRI con funzioni di autista soccorritore….”. Per l’anno 2018 il Ministero per questa vicenda ha stanziato ben 8.394.000 €. Abbiamo chiesto a Regione come sono stati usati visto che l’inquadramento contrattuale che Regione offre non è in linea con le tabelle di conversioni delle mansioni del Ministero. Questi dipendenti per veder riconoscere i loro diritti retribuitivi sono costretti a ricorre al giudice che puntualmente risarcisce il danno per il mancato adeguamento al giusto livello contrattuale. L’occasione del definivo passaggio in Regione con AREU sarebbe il momento opportuno per sistemare la vicenda. Ma nonostante i soldi ricevuti dal Ministero ed aver avviato con parte di questo personale la COI – Centrale Operativa Integrata – che garantisce la continuità assistenziale, AREU non ci sente. Forse perché AREU è una scatola vuota che appalta il servizio di assistenza per ben oltre 200 milioni annui a una miriade di cooperative, enti o Fondazioni che hanno fatto del soccorso un business. Si potrebbe ben destinare questo personale ad attività specifiche, ma evidentemente il business dell’appalto del servizio di assistenza è talmente ghiotto da mettere in secondo piano i diritti di qualsiasi lavoratore. Ho interrogato Regione su come pensa di sistemare la vicenda dei 200 autisti soccorritori di AREU ricevendo risposta assolutamente evasiva. Probabilmente sono troppo impegnati a spendere oltre 200 milioni all’anno per l’attività di soccorso con pseudo associazioni di volontariato o simili. Ovviamente al di fuori di qualsiasi controllo.

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