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DOPO LA FUGA DEI CERVELLI ORA QUELLA DEGLI ONESTI

Sconcertante quanto paradossale vicenda quella di Giovanna Ceribelli, icona dell’anticorruzione che rischia di rimanere “disoccupata”. Assunta agli onori della cronaca a seguito delle verifiche presso l’Ospedale di Vimercate dalla quale partì l’inchiesta “Smile” che portò alla condanna del relatore della riforma della sanità lombarda Rizzi, venne nominata dal Presidente Maroni nell’organismo anticorruzione di Regione Lombardia. Nel frattempo da componente del Collegio sindacale di BEA, l’inceneritore brianzolo, aveva depositato un esposto in Procura e all’ANAC circa la regolarità del bando sulla sostituzione della turbina, da 7 milioni e mezzo di euro. L’ANAC annullò poi il bando. Atto che la politica brianzola di stampo PD non ha mai digerito visto che non venne più confermata nel collegio sindacale di BEA (insieme agli altri componenti). Maggiore fortuna ebbe con la Brianzacque, erogatore del sistema idrico integrato brianzolo, per la quale in qualità di consulente ha espletato verifiche su di un giro di fatture false della società pubblica Costruzione srl. La mitica Ceribeli è tornata ora alla ribalta della cronaca in quanto incredibilmente esclusa dalla nomina del nuovo organismo anticorruzione di Regionale Lombardia. La sbagliata (con dolo???) interpretazione della norma impedisce ai precedenti “paladini” dell’anticorruzione di ARAC tra cui Giovanna Ceribelli di essere parte del nuovo organismo anticorruzione.  Il M5S lombardo ha provato a correggere questa errata interpretazione con una norma che le altre forze politiche hanno bocciato, tra i beceri strali delle maggioranza e minoranza accumunate dall’essere corrotte in Lombardia come in Umbria. Ora si attende il ricorso al TAR e Procura da parte della instancabile Ceribelli. Come se non bastasse nuovamente BEA non ha voluto la sua nomina nel collegio sindacale come richiesta dal Sindaco Corti e Soldà che nutrono fiducia nella integrità morale della dr.ssa Ceribelli. Tutto questo non fa che confermare che l’interpretazione che viene data dalle norma da Regione è strumentale esclusivamente a estromettere dalla lotta alla corruzione professionisti di provata onestà e capacità come i componenti di ARAC tra cui la dr.ssa Giovanna Ceribelli. Abbiamo provato in ogni modo a permettere a loro di occuparsi di corruzione, ma evidentemente la politica teme l’azione di persone serie e capaci. Sicuramente continueremo la collaborazione con questi professionisti come abbiamo fatto del resto con Andrea Franzoso che denunciò le ruberie del Presidente di Trenord ma che pagò il suo coraggio con la perdita del posto di lavoro. Ora il Ministro Toninelli lo ha messo nel CdA di Trenord. La vicenda della Ceribelli la dice lunga su come la politica voglia affrontare la corruzione: possibilmente senza ostacolarla ma agevolarla in ogni modo. Sento il dovere morale di aiutare questi professionisti a continuare la loro azione anticorruzione. Dopo la fuga dei cervelli ci mancherebbe di avere anche la fuga delle persone oneste.

 

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