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ELEZIONI EUROPEE: CERCHIAMO DI IMPARARE DAI NOSTRI ERRORI

I risultati elettorali evidenziano come il Movimento non sia riuscito a trasformare il voto d’opinione che ha caratterizzato le elezioni dal 2013 fino ad oggi in consenso elettorale fidelizzato e stabile. Oltre all’astensione che si configura come la principale concorrente del Movimento 5 Stelle, nel senso che molti delusi dalla politica anziché dare il consenso al Movimento hanno preferito non votare, si assiste sempre più a una grande volatilità dell’elettorato nel suo complesso. Facile fare il paragone tra i successi di Renzi di ieri e quelli di oggi di Salvini.
IL dibattito interno al Movimento 5 Stelle per modificare le regole di organizzazione è giunto fuori tempo massimo. La riflessione è sulla sostenibilità di un Movimento così liquido privo di radicamento nei territori. In Lombardia ci siamo presentati solo in 51 elezioni comunali su di un totale di 1.000 pari a circa la metà dei comuni di cui 34 sopra i 15 mila. Certo nei comuni più piccoli in alcuni casi c’è solo una lista. Segno che la disaffezione verso la politica è tanta.  Nel Movimento si apre quindi una fase di riorganizzazione e di consolidamento dei tanti risultati raggiunti in questo primo anno di Governo in modo da poter realizzare quanto stabilito nel contratto per raccoglierne i frutti al termine naturale della legislatura.

 

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