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Agrate, sarà l’autonomia a dare un direttore fisso al comprensorio scolastico?

Anche per l’anno scolastico in corso all’Istituto Enzo Bontempi di Agrate Brianza (MB), terzo istituto scolastico della Provincia di Monza e Brianza per numero di studenti, continua ad essere privo di un dirigente dedicato. In mancanza di un Preside di ruolo occorre supplire con figure in prestito da altre scuole. E’ una situazione che dura da anni e che pare non trovare soluzione.
Già nel 2016 l’assessore regionale all’istruzione Valentina Aprea, si era interessata alla vicenda evidentemente senza successo. Ma allora al Governo c’erano quelli che si dicono “capaci e bravi” ben voluti dall’Europa della banche. Oggi abbiamo il Governo del Cambiamento e uno degli obiettivi del contratto di governo è il regionalismo differenziato e cioè la possibilità per le regioni di gestire le 23 materie previste a seguito della riforma costituzionale del 2001. Ma evidentemente i politici che abbiamo avuto in questi anni non avevano grande dimestichezza con la Costituzione, salvo volerla cambiare (come Renzi e la Boschi e il referendum del 2016 bocciato sonoramente) senza mai averla applicata.
Ora cerchiamo di capire meglio cosa avverrà con l’attuazione della riforma del 2001 su cui sta lavorando il Governo Conte.
Tra le materie soggette a potestà legislativa concorrente c’è l’istruzione, che conserva allo Stato le norme generali ed i livelli essenziali delle prestazioni e devolve a competenze concorrenti con le regioni tutto quanto riguarda la governance del sistema scolastico.
Ci auguriamo che la Lombardia voglia cogliere appieno questa occasione e non in modo confuso e disordinato come accade per la gestione del servizio ferroviario o per le società di proprietà regionale. Vedremo dalla risposta all’interrogazione se hanno già idea di come intervenire per risolvere il problema della scuola di Agrate Brianza oppure lasceranno ancora al caso la soluzione della vicenda. Per la cronaca, il 51 % delle spese delle 23 materie trasferibili sono relative all’istruzione; L’89 % di questa cifra è poi assorbita dagli stipendi.

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