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VICENDA SANGALLI: LA COMMISSARIA BRUGNONI “SABOTATA DA TUTTI IMPRESA E COMUNE”

“Mi hanno fatto la guerra: da una parte ma anche dall’altra: per mesi ho chiesto un incontro sia alla vecchia amministrazione di centro sinistra che a quella insediata poi dal centrodestra. Non hanno mai risposto alle lettere e non c’è stata nessuna considerazione per una figura messa in quella posizione dal Prefetto per tutelare gli utili e accantonarli in un fondo a tutela degli interessi e della tasche dei cittadini” questa dichiarazione della Commissaria prefettizia non può che lasciare sbalorditi. Continuando a leggere l’ottimo articolo pubblicato sul Giorno del 9 marzo 2018 la rappresentazione diventa grottesca. Posso confermare che i lavoratori della Sangalli hanno trovato un ambiente di lavoro migliore con la gestione commissariale riuscendo anche a firmare un accordo sindacale interno. Se devo credere alle dichiarazione dell’ex Sindaco  Scanagatti o dell’attuale giunta Allevi, rispetto a quanto sostiene la commissaria Brugnoni, non ho dubbi che a tutelare l’interesse pubblico sia stata la d.ssa Brugnoni (come avevo già scritto in data 22 febbraio 2018). D’altronde la revoca della gestione commissariale comporta che gli utili del ramo d’azienda commissariato non vengano più accantonati per essere destinati al Comune ma rimangano nella disponibilità dell’impresa Sangalli. Stiamo parlano di cifre enormi, che per Monza potrebbero valere circa 2.400.000 su base annua al netto di quanto già corrisposto a seguito dell’infausto accordo transattivo stipulato dalla Giunta Scanagatti. E’ evidente che dalla gestione commissariale emerge che il contratto non aveva eque prestazioni corrispettive. A fronte di uno sconto dell’uno per cento sulla base di gara, l’impresa Sangalli ha fatto utili enormi su quell’appalto come dimostrano i dati contabili della gestione commissariale. Ora questi soldi accantonati dovranno essere restituiti al Comune di Monza. Ma per gli anni in cui non c’è stata gestione commissariale siamo sicuri che non si possono chiedere indietro alla Sangalli gli utili prodotti a seguito di un contratto viziato da corruzione? Stiamo parlando di somme importanti almeno di 15 / 20 milioni euro.  Perché nessuno si muove per cercare di restituire ai cittadini monzesi i profitti degli anni passati? Basterebbe interpellare la Corte dei Conti sulla validità del contratto e sulle relative conseguenze da adottare. Sulla vicenda Sangalli sono stati commessi numerosi errori e i cittadini non hanno ricevuto in pratica nessun risarcimento del danno. Anzi addirittura la TARI aumenta nonostante sia acclarato che il costo del contratto sia in eccesso rispetto al servizio reso. Ora tra l’altro c’è il rischio di dover prorogare il contratto non essendo ancora pronta la nuova gara d’appalto. La vicenda è complessa ma pare che nessuno voglia fare realmente chiarezza. Una vicenda del genere merita almeno una commissione d’inchiesta e invece gli interessi dei cittadini vengono curati da una commissaria che è stata messa alla porta dal Prefetto. Una commissaria che ha accantonato milioni di euro da restituire ai cittadini a seguito dell’esposto all’ANAC fatto dal Movimento 5 Stelle nel 2015. Ma i cittadini fino ad oggi non hanno visto un centesimo di riduzione della TARI. Mi auguro che questo sia solo l’inizio di un nuovo capitolo dell’Appalto Sangalli. Io di sicuro non starò a guardare.

 

 

 

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